I Signori della Togliatti: Zo’ (seconda parte)

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Qualcuno diceva che una santa può cadere nel fango mentre una prostituta può salire alla luce, ma entrambe sono donne e non possono essere oneste. Secondo te che differenze o che tratti in comune ci sono tra donne a pagamento e donne non a pagamento? Che rapporto hai o hai avuto con queste ultime?
Le donne so’ sempre donne. Quelle a pagamento richiedono soldi, quelle non a pagamento richiedono attenzioni, tempo, orgasmi e altre cose inutili.
Con le non-mestieranti ho un rapporto normale, ho avuto qualche relazione molto lunga nel mio passato, e qualche situazione più breve nel mio presente. Non faccio paragoni, sono due cose completamente differenti e che vanno vissute in modo diverso. Non mi trovo male con le donne normali, ma semplicemente cerco di concentrare la mia attenzione solo su quelle con cui vaglio l’opportunità di costruire una relazione di almeno media durata. Se devo pensare ad “una botta e via” preferisco la mestierante. Continua a leggere I Signori della Togliatti: Zo’ (seconda parte)

I Signori della Togliatti: Zo’ (prima parte)

Quest’oggi l’ospite, in realtà è il padrone di casa, è con noi Zoddao su Radio Togliatti: a che età sei andato per la prima volta a mignotte?
Chiamame Zo’ frate. La prima volta nun se racconta.

Dopo la tua prima volta con le mignotte, capisti già che ci saresti tornato? Ci tornasti subito o facesti passare un po’ di tempo ?
La prima volta non è facile. C’è tensione, nun te se drizza, c’è imbarazzo, l’ansia che te parano o che te vede qualcuno… In realtà la prima volta è la più complicata, e te porta a pensà che nun sei fatto pe sto mondo. Io personalmente ho fatto passare un po’ di tempo, posso dire di avere avuto più prime volte in effetti, ma qualcosa alla fine ti spinge a tornare, forse proprio la voglia di colmare il buco, come dicevo sopra Continua a leggere I Signori della Togliatti: Zo’ (prima parte)

L’eterna lotta tra i benzinai de Via Prenestina

“Bello Spò, è la prima vorta che te scrivo… c’ho n’sacco de soprannomi, ma tutti fin troppo sgamabili. Chiamateme Zò, così armeno me riconoscono solo l’amici giusti, quelli che nun te sputtaneno solo pe’ fasse na risata coll’artri, o solo perché je stai sur cazzo a pelle, senza capì fino n’fondo chi sei, da ndo vieni, e che strada hai fatto pe’ diventà così. Che poi, parlamese chiaro, sputtanasse che? Come se la vita nun fosse già ‘na sputtanata sufficiente a se stessa.
Me definisco n’mignottaro della prima ora, solo che stavo in ritardo, ho portato la giustificazione e so’ entrato alla seconda.
Si perché la vita mia l’ho sempre vissuta ar contrario: so’ stato n’pischelletto fin troppo diligente, bono, tranquillo, pacato e taciturno. Poi, a ‘na certa, quann’è arivata l’ora de mette su famijia, de mette la capoccia a posto, magari metteme n’collo n’par de regazzini a cui insegnajie rispetto e lealtà, me so’ trasformato in quer cojone che oggi so’ e che nun ero mai stato. Oddio vabbè, nun è che sia annata popo der tutto così, ma pe’ oggi pijatela pe’ bona.
Senza che ve rompo troppo er cazzo co’ i cazzacci della vita mia, che magari ve riguardano er giusto, te scrivo pe’ riccontatte che ‘na quindicina de giorni fa ho fatto n’fioretto, e me so’ promesso che fino a maggio nun rivado a zoccole.
Poi però, ner mezzo der cammin pe’ casa mia, me so ritrovato in una selva oscura chiamata Prenestina, che l’unica diritta via era la mazza mia. Tornavo da Ponte de Nona all’ora giusta, co 25€ in saccoccia e dovevo mette benzina che i chilometri ereno tanti e er gasolio troppo poco. Tu ce lo sai, prima der raccordo ce so’ du benzinari su quaa strada.
Rallento alla vista der primo: alla pompa intravedo ‘na morona seduta affianco all’erogatore. Che faccio… Giro… Nun giro… Entro… Nun entro… Niente, nun entro.
Attraverso lateralmente quer benzinaro maledetto e… Sai quella sensazione che mentre fai una cosa, stai a sbaglià? Ecco, quella!
Volume 2Seconda pompa de benzina, entro, pe forza; la zoccola sta all’uscita dalla pompa, parla ar cellulare mentre fa avanti e indietro. Io metto 20€, praticamente la conferma der fatto che sotto sotto, er bravo ragazzo esce sempre, rispetta er fioretto e ancora c’ha la mejo sur cojone.
Lei c’ha er culo de fori, 40 pollici full-HD.
Entro in macchina, abbasso er finestrino destro, tanto pe spurcialla mejo… Ma tentenno a imboccà la strada principale, faccio finta che passeno le macchine mentre me la spizzo. S’avvicina lei allontanando er cellulare: “ciao” – “ammazzate come sei carina” – “grazie… andiamo?” – “eh bella, oggi n’c’ho ‘na lira” – “evabbè dai, prossima volta” me dice con ber soriso rumeno, e se rimette ar telefono.
Se da qui a maggio tornerò a casa da ponte de nona, me sa che ar bravo ragazzo, stavorta, je pago er tassì.”

Prenestinatece: