Colpi di genio e sesto senso su Via Nettunense

“Te ricordi quando te parlai de “sesto senso der Mignottaro”? Ecco, venerdì sera ho avuto la conferma che forse inizio ad avere quel pizzico di esperienza tale da doverlo seguire, quando fibrilla.
Definirei “Sesto senso der Mignottaro” quell’inconscia motivazione che, girovagando per la strada in cerca di una preda, ti spinge a fare o non fare qualcosa, perseguendo o contravvenendo ad un comportamento più canonico che solitamente si intraprende nella sua specificità. Tipo quando hai scelto la preda, ma inconsciamente rinunci, nella speranza di trovare di meglio e la trovi, o quando magari desisti dal meretricio serale tornando tristemente a casa ma, guarda caso, proprio mentre torni a casa, arrivano le guardie a sirene spiegate.
Ecco.
C’hai presente la famosa “bruttona der Macdonald”? Venerdì notte, un po’ perché era tardi, un po’ perché me pareva brutto aver provato tutta quanta Via Nettunense lasciando lei a bocca asciutta, un po’ anche perché non c’avevo vojia de smella de negretta, ho deciso che me la sarei scopata.
Però Spò, ancora oggi me domando, perché l’ho fatto? Vojo dì:
– Possibile che se ce passo 10 volte, la trovo 10 volte sempre lì allo stesso posto…
– Possibile che, contrariamente a tutte le altre del posto, che alle 2 so’ già sparite, è l’unica che sta lì fino alle 5 della mattina?
Se si dice che due indizi fanno una prova, era già di per se un motivo semplice per capire che il “sesto senso” alla fine non faceva altro che sottolineare degli aspetti evidenti, una qualità scadente che era spiattellata costantemente davanti ai miei occhi.
Oggi pago le conseguenze mentali di 20 euro spesi male, per una pompa con i denti (tanti denti per dio) e una pecorina scadente, senza emozione nè pathos, condita da un senso di impazienza fastidioso.
Credo che ad un certo punto, nella carriera di cacciatori di strada, arrivi il momento in cui si debbano seguire più le sensazioni che le certezze o le abitudini. Se volessimo certezze resteremmo a casa nel lettuccio, o magari busseremmo alla porta di qualche fatina da 100 euro l’ora; se volessimo abitudini, avremmo fidanzate rompicoglioni che tarperebbero le ali del nostro estro e della nostra creatività. Ma noi no.
Noi siamo i numeri 10 delle strade statali, genio e sregolatezza alla ricerca costante della giocata da applausi, che ci faccia tornare a casa con la mente libera e il sorrisetto sulle labbra, mentre coi sogni immaginiamo scroscianti applausi dei mignottari circostanti.
Da oggi seguirò l’odore, seguirò la strada. Sbaglierò ancora, perché il colpo di teatro non riesce sempre, pure Savicevic finiva nei video della Gialappa’s per un liscio o un’incespicata, ma non per questo diventava un Luca Fusi qualunque.”

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