Er K.D.S. e la sòla ar bordello

“Bella spo!
Sempre er K.D.S.
Piateve mezza giornata pe leggelo che sta storia è lunga tipo come mezza divina commedia.
Oggi te vojo racconta della serata de ieri, stavo per creare qualcosa di veramente sensazionale, ma come er solito è venuta fori la solita merda…
Vabbe, praticamente sto a cerca de disintossicamme dell’alcool, allora visto che dovevo riporta la chitarra nel locale del mio amico, dove, in preda a na foga alcolica e de degrado, insieme al Berlinese, qualche sera fa ero riuscito a “farmi prestare ” la suddetta chitarra con lo scopo de suonarla mentre me inculavo un gibbone, senza dilungasse, ritornamo a ieri. Imbocco co sta chitarra e 10€ in tasca, giusto per prendere consapevolmente due cose da beve e annamene a fanculo…. ceeeerto…. me armo de bone intenzioni e me prendo na birra, seguo con amaro e subito dopo arriva un drink, offerto dal mio compagno di bancone, conosciuto ieri, che tra l’altro è un noto cantautore romano ( manco sapevo fosse de Roma) famoso in tutta Italia.
Comincio a beve forte, vero si che avevo solo dieci euro ma è pur vero che c’ avevo la carta, al quarto whiskey e soda , accompagnato da un paio di shot finalmente vedo il mondo a colori, adesso è tutto chiaro, trovo un senso alla serata e me convinco che è stata la fortuna a organizzare tutto, io che devo porta na chitarra, un cantautore,alcool offerto.
Ognuno nella vita sa fare qualcosa meglio dell’altri, il mio talento è quello de crea situazioni strane. Eravamo entrati in confidenza quando je sparo na domanda d’autore e je faccio ” ao! Sentime n’attimo, c’ho na mezza idea in mente, perché non annamo da un gibbone, se lo infilamo in due e nel mentre io sono la chitarra e tu canti?”
E sto coglione me risponde nel peggiore dei modi…me se mette a ride in faccia…se credeva che stavo a scherza, ma su e mestieranti non scherzo mai, finisce st’amicizia e se ne va a fanculo.
Sconsolato torno a beve, a na certa entrano due quarantenni belli imbenzinati in rapida alternanza tra cesso e bancone stile staffetta, er quarto uomo tirava su er tabellone e se davano er cambio, vabbe me metto a chiacchierare pure co loro e vie fori che so du bei mignottari vecchia scuola, roba de gibboni in pineta a Ostia, de Marconi e Colombo ai tempi d’oro e ste cose così, a na certa uno me dice che ce sta un bordello proprio la dietro a cinque minuti de macchina. Je chiedo prezzi e servizi e lui me risponde da gran signore ” 70 €, si ce parli, sonano pure er flauto senza custodia” se vede che è uno cresciuto a messaggero e portaportese.
Ok.
Decido de anna la, me giro tutto er rione pe trova un cazzo de bancomat funzionante,visto che er pos era fori uso, 45 minuti de camminata otto bancomat e manco mezzo che funzionava. Torno al bar, abbuffo e me ne vado a vede sto bordello. Dopo riesco a preleva. Porta d’entrata abbastanza pacchiana, ma discreta, ci siamo, entro e m’apre una fica stratosferica. Brutto segno penso io.
Infatti mi fa accomodare in sala, non era un bordello, ma due gnocche clamorose che ricevevano in appartamento…che trappola che m’hanno tirato…70€ pe scopamme na turbofregna in appartamento? A SCEMI! Tanto a me le strafiche manco me piacciono più de tanto, soprattutto per quella cifra… manco a di erano zoppe, nane, co n’occhio de vetro o c’avecano qualche difetto eclatante che poteva vale la spesa. Erano quello che i più avrebbero definito perfette. Svicolo dicendo che avevo lasciato il portafoglio in macchina e sarei risalito subito.
Volume 2Fugone proprio, poi rimedio un baretto per l’ultimo amaro e me metto a pensa, male, più penso e più bevo. Sulla via del ritorno, me ne vado col solito gibbone, cicciona, brutta, storta e fatta male, paragonabile a un infarto appena vinci ar superenalotto, anyway,10 € it’s the way, or at most, it’s my way. Vabbe morale della favola me bombo sto gibbone in camporella in mezzo alla fanga co na birra in mano, mbriaco fracico cantando a squarciagola “io non piango ” co lei che diceva ” velosce, velosce ” e io la piavo a pizze sul culo e je dicevo ” statte zitta che perdo er ritmo” e me tajavo pe sta stronzata.
Torno a casa, canticchiando ancora quella canzone, mezzo coi lacrimoni, mezzo triste e tutto ubriaco, poi li nel letto, quando stai solo e non te poi inventa scuse o spiegazioni, quando non te poi nasconde e te devi fa i conti co sta vita, quando veramente te cominciano a salì tutti i mostri, quelli vecchi e quelli nuovi, quando capisci che gira e rigira sta vita è na merda e non riuscirai mai a inventatte un cazzo pe falla cambià, la…in quel momento, vorrei una donna la de fianco ner lettone, che me fa na carezza, che me rassicura e me dice na cosa dolce, poi però me sale er momento de lucidità, capisco che sta carenza d’affetto è na cosa voluta e che non so fatto pe na vita normale.
Sigaretta, ultimo goccio.
Finalmente prendo coscienza che quella solitudine dentro al letto è il prezzo che ho deciso de paga per la mia libertà.
Un saluto co l’amaro in bocca e nel bicchiere da er K.D.S.”

Sòlatece:

views
12

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.