Er Metallaro, dalla fregatura a Borghesiana alla Togliatti

“Bella Spo’
so Er Metallaro con una tremenda verità: il dolore è sempre in agguato.
Da anni ormai ogni volta che faccio un movimento sbagliato tra gambe, schiena e spalle, sono impicci, e mi sa tanto che questo finirà per pregiudicare di molto la mia mobilità dentro l’abitacolo. Non nella guida, ma quando si tratta di caricarsi una zozza. I movimenti da e per il sedile di destra con superamento del cambio e freno a mano sono da effettuare con cautela, estrema cautela per evitare di rimanere inchiodato.
Forte anche della consapevolezza che gli anni passano ma non per questo cala la voglia di farsi una bella pelle, per la prima volta in vita mia cedo alle lusinghe della comodità e mollo la strada per una visita a domicilio. Come il medico della mutua.
D’altro canto il piccolo giretto delle mie trombamiche non è un bancomat che ogni volta che metti la tessera sgancia, sto pure sufficientemente in grana per potermi permettere un tour di classe investendo più del triplo per la bisogna. Se poi va tutto bene visto che ci si accorderebbe “a tempo”, magari riesco pure a fare doppietta come Dzeko al San Paolo.
Arrapato come non mai, nel pomeriggio giro il sito bakekaincontri alla ricerca di quello che potrebbe fare per me. Ma ricordo anche le parole di un grande frequentatore di mignotte, tale Scintilla, che con loro si è giocato una fortuna ed interrogato risponderebbe che lo rifarebbe ancora. «Occhio alle foto», mi disse una volta parlando degli annunci, «più sono bone in foto e meno sono reali. Cerca quelle che sembrano vere, dunque pure co’ la chiappa un po’ grossa, con un filo di panzetta…». Forte di questi suggerimenti, mi metto alla caccia e la ricerca richiede circa mezzora di tempo, tanto che ne esco con tre numeri. Dal primo nessun segno di vita, al secondo risponde un uomo che mi manda subito affanculo, al terzo approccia una voce italiana, direi mezza napoletana, che per la modica cifra di una piotta mi concede una doppietta a patto che non si vada troppo per le lunghe. All’incirca alla Borghesiana, le foto sembrano reali, quelle di una trentacinquenne ben carrozzata e soda, dopo le 22 rigorosamente non prima.
Carico come un cannone mi dirigo nella zona, con larghissimo anticipo, tanto che alle 21,30 sono già sotto la palazzina che ospita la mia provvisoria concubina. Una quadrifamigliare praticamente disabitata, la casa sta molto ma molto infrattata, e quando dico molto dico che veramente uno potrebbe ammazzare qualcuno qui senza che nessuno senta nulla. Decido per un giretto ulteriore e alle 22 puntuale citofono. Passo la soglia, e trovo praticamente quella che non esagero nel definire una scena che l’avrebbe fatto ammosciare ad un mandrillo.
Volume 2Vicino alla porta c’è una specie di catorcio di una cinquantina d’anni almeno, panza e culo grossi, cosce secche, truccatissima, zinne cadenti, capelli tinti con ricrescita, ancora più ridicola nella sua lingerie inadeguata su di lei. Niente di somigliante nemmeno alla lontana con quanto visto in foto. Una beffa. La cosa bella che in un’altra stanza “riceve” una sudamericana che è ancora peggio, alta più di me, quasi un orango, a primo acchitto pensavo fosse un travestito se non avessi sentito la sua voce invece molto femminile e delicata. L’unica cosa delicata di quella casa, perché forse per creare atmosfera oltre alle luci soffuse c’era anche uno stucchevole odore di cannella. Da vomito. Di buttare una piotta così non ne avevo proprio voglia, così accenno alla mia concubina che non se ne fa niente perché pensavo fosse una situazione diversa.
A quel punto da una terza porta si palesa quello che dovrebbe essere il protettore, in verità un mezzo ragazzino credo anche lui sudamericano, ancora meno in tema delle due scorfanone, forse messo lì solo per controllare. Offre prima il cambio di zoccola, poi al mio diniego alza il tono e chiede dei soldi per il tempo che ho fatto perdere lì all’allegro trio. Io sto ancora praticamente sull’uscio, ridendo gli dico che non se ne parla nemmeno, giro i tacchi e senza voltarmi apro la porta, esco, la richiudo, con passo spedito indovino subito pure il pulsante del cancelletto, arrivo in strada, apro la macchina, accendo e filo via senza che lui, uscito a sua volta dalla porta e venendomi dietro, riuscisse a controbattere una sola parola. Non lo so, se avesse avuto una pistola o un coltello poteva minacciarmi o chissà cosa, ma tanto me rodeva il culo in quel momento che se mi giravo gli avrei rotto quelle quattro ossa rachitiche che sfoggiava.
C’aveva ragione Scintilla, occhio che le fregature sono dietro l’angolo. Scintilla d’altro canto ci ha investito stipendi interi a mignotte, anche d’alto borgo, ai bei tempi sino a mezzo milione di lire a sera, dunque sa quello che dice.
E niente. Che se fa…
La vicinanza, la notte ancora giovane, il cazzo che comunque rimane sufficientemente dritto azionano il pilota automatico. Rieccomi sulla Togliatti senza manco accorgermene, stavolta inizio il tour dal lato della Casilina anziché dalla Prenestina dal quale sono abituato. Sono neanche le dieci e mezza, ed ho tutto il tempo del mondo davanti a me. Vista la delusione visiva dalla quale sono reduce, faccio i classici due giri andando ad esclusione. Viro su quella che reputo la più bella della serata, un bel mix tra un corpo molto gradevole e abbigliamento arrapante, accento dell’est europeo e profumo da quattro soldi che inonda l’abitacolo, meglio comunque della cannella. Trenta chiede e trenta vuole, non ho voglia neanche io di contrattare, la trombata è in linea con le aspettative e rimango molto soddisfatto, anche perché per paura di farmi male sto quasi più concentrato a non fare movimenti sbagliati che a chiavare. Riesco a offrire una tenuta perlomeno passabile. Chiedo per curiosità se la signora riceve anche in casa, e mi dice di sì, anche seduta stante visto che l’eventuale alcova stava lì giusto a due passi. Nonostante il sovrapprezzo mi sarebbe costata meno di quella scorfana sul sito e perlomeno prima vedevo e poi sceglievo. A saperlo prima…
Il giorno dopo, anche per cercare consolazione, racconto la disavventura a lieto fine al mio amico Scintilla. Lui, che di saggezza ne ha da vendere, mi rimprovera dicendo che quel sito è una mezza fregatura. Mi accenna al fatto che bisogna chiedere in giro per andare sul sicuro, ci sono forum appositi su questo. «Come un trip-advisor delle mignotte?» chiedo scherzando. «Esatto», risponde lui serio.
Ancora scornato, ne esco con la sola consapevolezza di tutto questo: la Togliatti non delude mai. Unica certezza in un mondo di potenziali tesori virtuali, e di cocenti delusioni reali.
Concretamente vostro
Er Metallaro”

views
6